U Quasi Mottu
Indicazioni | Specifiche | ||
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Genere | COMMEDIA BRILLANTE | ||
Lingua | Italiano e dialetto Siciliano | ||
Atti | TRE | ||
Anno stesura | 1999 | ||
Prima rappresentazione | Teatro Comunale di Trecastagni 06/04/2002 (con la regia di Melo Toscano) | ||
Personaggi necessari Totali | 14 | uomini: 10 | Donne: 4 |
Breve sinossi
Il testo cerca di mettere in risalto, tra scene brillanti e situazioni comiche, la vita di alcuni anziani che pur avendo la possibilità di vivere in modo agiato, si rinchiudono in un proprio guscio pensando che il mondo in cui vivono, essendo cambiato troppo in fretta, non gli appartiene.
Don Ciccino, è uno di questi: pieno di acciacchi, avaro, diffidente e solitario.
Donna Peppina, invece, rappresenta l’altra faccia della vecchiaia: viva, attiva e aperta ai cambiamenti.
La storia narra di un vecchio diffidente, Don Ciccino, che vive con un giovane adottato per promessa e pensa che tutti coloro che gli stanno intorno vogliono i suoi beni, soprattutto i nipoti. In effetti, non ha tutti i torti poiché un giorno lo vanno a trovare e lo trovano morto. L’unico pensiero è di cercare i soldi e il testamento di cui hanno sentito parlare anche attraverso il notaio e il sensale (gente di pochi scrupoli). Il morto, però, non era Don Ciccino ma Carmelo, il giovane che vive col vecchio. L’anziano scoperto il tranello li insegue e trova anche la vita.
Leggi il copione: U quasi Mottu... (Ossia Don Ciccino)